#3 SECCHIATE sull'AMBIENTE
Parliamo di champagne inglese, notti medioevali, immondizia, "diurnificazione", voli low cost, festival green e piste (ciclabili) che si illuminano da sole.
Sonar, mi pare 2015 o 2016, lavoravo già da qualche anno nei festival musicali, ma non avevo mai visto una roba del genere: una dimostrazione di synth che si connettono alle piante. È stato il primo momento in cui mi si è creato un ponte tra notte, musica e natura.
Ricordo di Riccardo
In questo momento nel mondo circa il 50% della popolazione vive in città. Secondo le proiezioni attuali entro il 2050 sarà intorno al 70%, ovvero quasi 7 miliardi di persone.
Le città hanno oramai un impatto sugli ecosistemi talmente importante da poter essere considerate delle vere e proprie macchine evolutive. Uno studio del 2022 condotto su 160 città in 26 paesi, ha dimostrato come una pianta comune come il trifoglio bianco ha sviluppato simili informazioni genetiche in città geograficamente molto distanti. Insomma non solo la natura si sta adattando a vivere sempre più a contatto con le città, ma lo sta facendo in maniera omogenea in tutto il mondo.
Ti stai chiedendo che c'entra questo con Secchiate? L’orizzonte in cui si muovono molte politiche urbane è la creazione di città 24/7, un ecosistema costantemente acceso ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Quali ulteriori pressioni evolutive creerà sull’ambiente e su tuttə noi?
🥵 FA SEMPRE PIÙ CALDO
L’aumento delle temperature è un fatto incontestabile. Tra qualche anno lo champagne inglese potrebbe fare concorrenza a quello francese, ma i lati positivi di questa faccenda finiscono qui. Con il riscaldamento globale sta aumentando il numero di fenomeni atmosferici anomali, ogni anno più estremi e imprevedibili. Anche di notte.
Nel 2020 in Italia ci sono state 15 notti tropicali in più rispetto alla media del periodo 1971-2000, notti dove la temperatura non va mai sotto i 20 gradi e la qualità del sonno ne risente. Il riscaldamento globale è destinato ad avere un impatto non solo su come dormiamo, ma anche su cosa faremo di notte. Il caldo insostenibile durante il giorno costringerà sempre più persone a lavorare nelle ore serali e notturne. Con il conseguente aumento dei consumi energetici e delle emissioni.
Nella gran parte dei settori economici si parla con urgenza di mitigazione e adattamento climatico, perché non si fa lo stesso per il mondo della notte?!
Parlare di sostenibilità in chiave notturna non significa fermarsi ai soliti temi come la produzione di rifiuti, il consumo di energia e le emissioni di gas CO2, ma occorre focalizzarsi su una questione prettamente notturna: l’inquinamento luminoso. Moltissimi studi infatti analizzano come l’inquinamento luminoso abbia effetti importanti su salute e ambiente. Eppure senza luce non sarebbe mai esistita la notte urbana per come la intendiamo noi oggi.
🌃 BREVE STORIA DELL’ILLUMINAZIONE NOTTURNA
Il buio è sempre stato un aspetto preoccupante per le attività umane.
Nel Medioevo le città venivano chiuse di notte, addirittura nel 1380 un decreto obbligava i parigini a consegnare le proprie chiavi di casa al magistrato al calar del sole. Solo i criminali si aggiravano di notte in città.
Nel corso della modernità la luce elettrica ha permesso alla notte di sviluppare una dimensione di vivibilità più estesa. Non solo più guardie e ladri, ma anche sale da ballo borghesi e le bettole proletarie, dove socializzare dopo turni di lavoro massacranti.
Le infrastrutture di illuminazione pubblica da sempre sono servite per controllare cosa succede di notte. Oggi però la situazione ci è sfuggita di mano, e le città sono sovrailluminate per inseguire l’equazione miope e limitata secondo cui + luce = + sicurezza. La luce ha così colonizzato la nostra quotidianità after dark e continua a farlo a ritmi incessanti. Ogni anno infatti la luminosità notturna aumenta del 9,6%, a danno della biodiversità, della volta celeste e dei nostri ritmi di veglia-sonno.
Studiare il consumo della luce di notte è diventato un modo per capire e comparare la produttività e l’andamento economico dei paesi nel mondo. L'iper-luminosità urbana ha trasformato la notte, legandola al ciclo continuo di produzione-consumo capitalista. Detto altrimenti, la luce elettrica ha “diurnificato” la notte.
🎉 SOPRAVVIVERE TRA PARTY TRASHER E VOLI LOW COST
L’estensione della nostra vita notturna non ha condotto ad uno sviluppo parallelo della nostra consapevolezza ambientale. Anzi. Aperitivi, club e ristorazione sono stati per anni fabbriche collettive di plastica monouso, rifiuti di vario genere e sprechi di energie.
Un locale di medie dimensioni necessita infatti di circa 1000 chilowattora ogni fine settimana, vale a dire il consumo annuale di una famiglia . Il totale di CO2 prodotta delle feste berlinesi ammonta a circa 30 tonnellate all'anno, ovvero la quantità riassorbita da una foresta di circa 1000 alberi.
Immortalare lo schifo lasciato per terra dopo una festa è ancora considerato da molti come una prova tangibile del suo successo. Lentamente la situazione sta cambiando e il pubblico inizia a protestare, ma il retaggio è ancora duro a morire.
Infine, al nomadismo notturno in auto per raggiungere rave e discoteche si sono aggiunti i weekend nelle capitali del clubbing grazie ai voli low cost. Convenienti sí, ma con un impatto devastante sull'ambiente. Dal 2004 al 2019 il numero di voli complessivi è quasi raddoppiato, e oggi le compagnie aere sono tra i maggiori produttori di gas serra. D’altronde chi non si è fatto un weekend a Londra o Berlino tornando con il primo volo all'alba?
💡C’È LUCE IN FONDO AL TUNNEL?
Ma arriviamo alle note positive.
Se fino a dieci anni fa erano in pochissimi a parlare di soluzioni green per la notte, lo scenario sta lentamente cambiando.
🇳🇱 In Olanda, il DGTL festival nel 2022 ha annunciato di essere diventato un festival carbon neutral e circolare, con un bilancio di CO2 e rifiuti prodotti molto vicino allo zero.
🥤In diverse parti del mondo l’uso di cannucce e più in generale di bicchieri e plastiche monouso è stato completamente vietato.
🚯 In alcune città del nord Europa si sta diffondendo il movimento del zero waste bars.
🚴 Altri stanno intervenendo sulla mobilità, con piste ciclabili che si illuminano di notte senza consumare energia elettrica.
🚄 Da qualche mese è in funzione lo European Sleeper, un nuovo treno notturno tra Berlino, Bruxelles e Amsterdam; dovrebbe impattare positivamente sul traffico aereo.
🎹 Alcuni progetti hanno iniziato a utilizzare il suono e la produzione musicale per aumentare la consapevolezza sull’ambiente. Se ascolti come suona una foresta è più probabile che si crei empatia con piante e organismi normalmente percepiti come privi di emozioni.
Nel mondo del clubbing le soluzioni interessanti non mancano.
🏴 A Glasgow il club SWG3 ha implementato il sistema Bodyheat: il calore umano generato ballando è utilizzato per riscaldare o raffreddare l’ambiente.
🇩🇪 A Berlino il centro culturale Ufa Fabrik ha adottato un approccio olistico per diventare sostenibile e autosufficiente: coltivazioni sui tetti, pannelli solari, micro-turbine per l’eolica, luci a basso consumo, bidoni di compostaggio e pannelli di materiali riciclati per l’isolamento acustico negli eventi outdoor.
💚 Il movimento green raving usa l’energia solare per alimentare la strumentazione usata per il party.
Anche se molte di queste soluzioni sembrano promettenti, rimane il problema della fattibilità economica. Si tratta di operazioni che richiedono investimento di tempo, conoscenze e soldi.
In Italia fatichiamo forse più di altri paesi, ma non dobbiamo disperare. Il festival Terraforma è stato tra i primi a spianare la strada per un clubbing più sostenibile; quest’anno Apolide festival ha annunciato un approccio alla sostenibilità, in collaborazione con Club Futuro e il progetto del dj Lollino - XP #danceforchange, e svilupperà diverse azioni sostenibili.
La sostenibilità si sta facendo finalmente strada in alcuni festival, mentre nelle città si muove ancora poco. D’altronde, fino a quando i prezzi non saranno accessibili, le conoscenze assimilate e le soluzioni a portata di mano, l’adozione di massa di approcci sostenibili rimarrà sempre troppo limitata.
🔥 Per approfondire i temi di questa secchiata:
Plantasia, uno dei primi album sperimentali ambientalisti.
Fragments of Sonic Extinction è un progetto stupendo che mette in relazione suoni e estinzione (scovato grazie a Galaxy Express, la newsletter di Radio Raheem).
Il Roskilde Festival in Danimarca, uno dei festival più avanti in Europa a livello di sostenibilità.
La nuova installazione di Auntie Flo al Glastonbury indaga l’uso delle radici dei funghi per rimpiazzare plastiche e polistirene.
Per consigli, collaborazioni, correzioni, feedback di ogni ordine e grado potete scriverci a ciao@secchiate.org oppure scriverci su Instagram.
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Interessantissimo!